Per molti milanesi la Fornace Curti è un luogo ancora sconosciuto.
La prima bottega della Fornace era situata alle Colonne di S. Lorenzo sul Naviglio che scorreva dove ora passa la Via De Amicis. Era il lontano 1400 e per volere di Bianca Maria Visconti, moglie dell’ allora Duca di Milano Francesco Sforza, si iniziava il cantiere dell’ ospedale Maggiore (Ca’ Granda) su progetto di Antonio Averulino detto il Filarete. Fu allora che l’ esecuzione di parte delle formelle e dei mattoni sagomati modellati dal Solari e dal Guiniforte venne affidata alla Fornace di Giosuè Curti nobile al servizio degli Sforza. Nel medesimo periodo anche Fondulo, architetto e scultore delle formelle della Certosa di Pavia effettuò dai Curti la cottura di molti dei suoi fregi architettonici. Attualmente nel Villaggio sono presenti alcune sale a disposizione degli hobbysti ceramici con tutto ciò che occorre e diversi atelier che vengono dati in uso ad artisti (quali scultori, pittori, fotografi) che esprimono la propria arte nella quiete del borgo. Io ho ritratto due di loro: Vincenzo Improta e Anne- Alexandra Bacchetta. Daniela Loconte |
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