Non avrei mai immaginato, quando nel 2006 iniziai a scattare foto dei muri di Milano, che la Streetart sarebbe diventata la grande passione della mia vita.
Col tempo il mio interesse è passato dalla fotografia del “muro” al gesto dell’artista, ai materiali, alle situazioni.
Condividendo il tempo con gli artisti sono venuto a contatto con una parte della città più periferica e lontana dalle luci dei grandi avvenimenti: centri sociali, case occupate, luoghi abbandonati e veri e propri “non-luoghi”: zone di risulta tra periferie industriali, tangenziali e ferrovie.
Amo gli edifici abbandonati, le loro fatiscenti architetture, dove l’artista può confrontarsi liberamente con gli spazi e dove spesso condivide il tempo e l’azione con “abitanti” temporanei e abusivi.
Un’opera di Streetart ha una sua vita ed evolve con l’effetto del tempo, degli agenti atmosferici e l’azione dell’uomo. Ritorno spesso a fotografare un’opera a mesi o anni di distanza per registrarne i cambiamenti.
Per questo visito poco le mostre di Streetart dove luce, ombre e tempo sono congelati e opposti alla realtà della strada.
Nota: se in molte foto non si vede il volto dell’artista una ragione c’è.
maggiori mostre/eventi:
2014 – WallsOfMilano: Streetartists in azione. Milano, Spazio 6Centro
2014 – Foto scenografie per trasmissione televisiva Anno Uno su La7
2015 – WallsOfMilano. Berlino, NeuroTitan Gallery
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Immagini molto belle e tema che anche io adoro, vedere come luoghi spogli e senza senso, con le opere d’arte dei writers si trasformano mi esalta.