Mi presento. Mi chiamo Corrado e sono nato e vivo a Milano da circa “mezzo secolo”!
Vorrei raccontare, come mio primo articolo di Expo Milano 2015, il “Mio” Expo. Ho una Canon 600D e mi piacerebbe passare al FF.
Un Esposizione Universale è di per sé un evento straordinario ed il fatto che può capitare in un paese una volta ogni 100 anni (per la precisione 109 nel caso di Milano) lo rende un evento unico al mondo. Figuriamoci avere avuto la possibilità di averlo ospitato nella propria città. Il fatto di aver avuto l’onore e la fortuna di parteciparvi dall’interno come lavoratore mi ha fatto vivere un’esperienza appunto unica nella mia vita. Innanzitutto per me si trattava di un ritorno al mondo lavorativo (seppur a tempo…) visto che nel 2013 ero stato lasciato a casa dalla azienda per cui stavo lavorando da 25 anni. E già questo bastava ad accendere l’entusiasmo. Per me era un’incognita, un tipo di lavoro diverso, fuori da un ufficio ed in mezzo alla gente. E devo dire col senno di poi che è stata un ‘ esperienza fantastica, stare in mezzo a tutti quei colori, rumori, genti da ogni paese del mondo, eventi, un turbinio di situazioni ogni giorno sempre diversi. Certo, è stato anche faticoso, i turni (Svegliarsi presto al mattino o la settimana seguente tornare tardi a casa), i chilometri fatti a piedi, la gestione delle prime settimane dove tante cose non funzionavano a dovere e noi nel nostro piccolo che dovevamo veicolare i problemi per portare ad una risoluzione. Ero uno dei tanti operatori delle Field Force Operation di Expo ed avevo in gestione un piccolo pezzo del sito – era stato diviso in circa 80 quartieri – insieme a uno o due collaboratori, così come altri colleghi In gergo interno eravamo i FOP. Così 6 mesi sono letteralmente volati, durante ai quali ho potuto vedere cose che non avevo mai visto di persona: dalle Frecce Tricolori, che mi hanno commosso all’inaugurazione fino alla cerimonia di chiusura con i fuochi d’artificio, dove ho pianto ancora per la chiusura di un periodo per me straordinario, o forse anche per la gioia di aver concluso un percorso riuscito.
L’unico rammarico, per me appassionato di fotografia, e il non aver approfittato pienamente di questa situazione per dilettarmi a scattare fotografie, soprattutto con tutta questa esplosione di architettura. Così come mi è sempre capitato, mi sono concentrato molto sul lavoro e meno alla mia passione. Qualche scatto sono riuscito a farlo lo stesso e mi fa piacere condividerlo con voi. Vi ringrazio per il tempo speso a leggermi e a guardare i miei scatti. Un saluto a tutti!
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