fotografia

Baggio: Il Parco delle Cave – Daniela Loconte

Nell’ex area delle cave di Baggio, abbandonate negli anni ‘60, è stato realizzato, con il contributo di Italia Nostra, uno straordinario parco pubblico urbano con laghetti, percorsi, spazi agricoli e molti ambienti naturali.

Fino al 1997, anno in cui il Comune di Milano ne affidò la gestione a Italia Nostra, l’area dove sorge il parco era una zona “off limits”, territorio di spaccio e di attività illecite. Il CFU – Centro Forestazione Urbana – di Italia Nostra, con l’aiuto delle associazioni presenti e di numerosi volontari, ha trasformato, con un lavoro durato quasi dieci anni, 122 ettari di territorio in un parco che è diventato sede di moltissime attività didattiche e di educazione ambientale, molto amato e frequentato dagli abitanti della zona e dai bambini.
Il Parco delle Cave si inserisce in un sistema verde dell’Ovest milanese, nel quale si trovano – tutti all’interno del territorio del Parco Agricolo Sud di Milano – Boscoincittà, Parco di Trenno, il sistema del Parco del Deviatore, Parco dei Fontanili, Parco Calchi Taeggi e Parco Blu.
La storia del luogo ha inizio negli anni ‘20 con l’attività estrattiva di ghiaia e inerti che interessava quattro cave (Cabassi, Casati, Ongari, Cerutti e Aurora) e che fu abbandonata alla fine degli anni ‘60 causando un progressivo degrado dell’intera zona che divenne anche una discarica abusiva negli anni ‘70.
Il Piano regolatore del 1976, approvato quattro anni più tardi, stabilì la destinazione a parco pubblico dell’area; nel 1986 si costituì un Comitato per il Parco delle Cave, che riuniva diverse associazioni attive sul territorio. Il piano attuativo approvato nello stesso anno fu realizzato solo in minima parte a causa delle molte difficoltà incontrate, anche di tipo finanziario. A quell’epoca il Comune possedeva solo due aree, ciascuna della superficie di 20 ettari, una a nord e una a sud del parco.
Nel 1997 si compie la svolta con l’affidamento dell’area al CFU di Italia Nostra per la realizzazione e la gestione del parco. Dopo cinque anni di lavoro si ottiene una sistemazione di base della maggior parte del sistema del verde e delle acque e la ristrutturazione definitiva delle due aree Caldera e Cabassi, che costituiscono l’ingresso rispettivamente da nord e da sud al parco. A seguito degli espropri il territorio del parco raggiunge successivamente i 135 ettari. Il progetto del CFU definiva un metodo operativo che prevedeva un piano per le opere urgenti con l’obiettivo primario di aprire all’uso pubblico buona parte dell’area senza aspettare la definitiva conclusione di tutte le opere.
Il parco, inaugurato nel giugno del 2002 con una grande festa, oggi rappresenta un insieme di luoghi e paesaggi diversi, dove è possibile sia vivere esperienze di contatto con la natura sia giocare a calcio o a bocce.
Gli elementi essenziali che caratterizzano il parco sono:

• i boschi e le zone arbustive, che si sviluppano lungo l’alveo di antichi fontanili, nelle zone dei cantieri abbandonati delle vecchie cave e nelle nuove piantagioni in corso di realizzazione;
• le acque dei laghi e dei corsi d’acqua in parte prosciugati e in corso di recupero;
• gli ampi spazi a tappeto erboso solcati da percorsi ciclabili e pedonali;
• una zona agricola tuttora attiva con l’antica Cascina “Linterno”;
• gli orti urbani che dalla originaria condizione degradata vengono progressivamente trasformati in piccoli giardini.

Il parco dal 2010 è gestito dal Comune di Milano.

Daniela Loconte

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.