Un carissimo mio amico, esperto ed antesignano della fotografia “dietrologica”, quella forma artistica di fotografia dove il “soggetto” non deve essere fotografato, ma al contrario, rimane posizionato alle spalle del fotografo e comunque sempre fuori dall’inquadratura, ogni volta che mi mostra una sua opera me la deve raccontare per quarti d’ora ( che palle ).
In questa occasione, ho cercato di rimanere rigorosamente ligio a questa tecnica, e come di prassi non troverete rappresentati cartoni stampati e strappati ( i veri soggetti del tema ), ma vi posso assicurare che al momento dello scatto, alle mie spalle c’erano quantità esagerate di manifesti malconci … compreso in quelli realizzati in acqua … in piscina.
Va da se, ed avrete già capito, che per apprezzare la fotografia “dietrologica” bisogna avere una fiducia smodata nell’artista ed avere molta pazienza nell’ascoltare la descrizione di tutto ciò che non si vede.
Io invece non vi racconterò nulla ! … perché so di non padroneggiare bene questa tecnica …. , ed oltre a non completare le opere con l’appropriata descrizione, sappiate che qualcosa mi scappa sempre, c’è sempre qualcosa che mi sfugge e si intrufola nell’inquadratura, magari solo a livello concettuale.
Ogni scatto di questo post conserva sempre qualcosa del tema Rotella, qualcosa che in un certo senso viene strappato dalla realtà in cui generalmente si colloca e riproiettato in un contesto diverso, meno appropriato o forse più appropriato, magari distorto dall’acqua, oppure fuori dal suo tempo e comunque fuori dai canoni.
Normotipi dematerializzati, avulsi e traslati poi ricondizionati ed in fine incorniciati.
Ah !!! Dimenticavo … se pensate vi sia sfuggito qualcosa, non fatevene cruccio. Io non ho ancora deciso se prendermi sul serio o se giocando d’anticipo mi sono preso per il culo.
Walter Ciceri
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