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Giuliano Leone, HCE (Here Comes Everybody), Milano 2014-17 – (colore)

Here Comes Everybody (“qui vengono tutti”/”ecco che arrivano tutti”), l’HCE con multipli alias di joyciana memoria, cioè l’Everyman, l’uomo della strada in infinite declinazioni, è sicuramente diventato l’elemento più caratterizzante delle cosmopolite e caotiche metropoli contemporanee dove tutto si frammenta e si ricompone come in un caleidoscopio. E Milano è sicuramente una di queste metropoli. Negli scatti qui presentati, selezione una in bianco e nero l’altra a colori di una serie più ampia esposta a inizio anno allo Spazio Giovenzana di via Fontana, l’ambientazione è la stessa della contemporanea “Stepping Alive” (Photofestival 2015) o della successiva “Into the White” (Photofestival 2017) ed è quella che personalmente prediligo perché la considero, oltre a esserlo in concreto, crocevia emblematico, punto focale, ombelicale, delle direttrici che attraversano questa città e, idealmente, il mondo: Piazza del Duomo.

Questa volta però l’obiettivo si è alzato da terra rispetto al taglio basso di sole gambe che muovono passi (Stepping Alive) diventando anch’esso inclusivo, senza però arrivare alle “quote” che mi hanno permesso di sezionare la piazza dall’alto, miniaturizzando gli umani, in Into the White. Le inquadrature qui, larghe o strette che siano, sono quasi tutte sullo stesso piano di ripresa. Non si tratta comunque di reportage e nemmeno di una documentazione antropologica. Si tratta, o almeno questo è stato il mio intento, di una specie di taccuino di appunti su questa umanità globale, colta magari nel dettaglio di uno sguardo, di un gesto, di un atteggiamento, di un intrecciarsi quasi sempre inconsapevole, proprio per questo irripetibile. C’è, è vero, un’eccezione (più di una in verità, nelle due serie, se si considera il paio di panoramiche descrittive della piazza e una della Galleria), però irripetibile anche questa. Riguarda Dario Fo, o meglio il suo funerale sotto la pioggia battente, di cui lo scatto fissa soltanto dove batte: un mare, o un melting pot, di multicolori ombrelli. Che a lui non sarebbero dispiaciuti. Here Comes Everybody. Appunto. Giuliano Leone.

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