Daniele Rossi, club fotografico milanese – Il servizio di bike sharing “free floating” a Milano. “free floating” lo chiamano cosi il servizio che mette a disposizione biciclette per uso condiviso urbano senza il vincolo di doverle rilasciare in apposite rastrelliere fisse (come le BikeMi del comune di Milano)
Mobike e Ofo bikes a Milano: bike sharing free floating
Il comune di Milano ha aperto il bando per il bike sharing senza stazioni a giugno 2017, mettendo a disposizione per le società private tre lotti da 4.000 bici ciascuna. Mobike se ne è aggiudicati due, Ofo il terzo. Entrambe Mobike e Ofo sono società nate in Cina nel 2014.
Si scarica una app per cellulare e tramite quella si e’ in grado di individuare la bici più vicina e gestire il suo utilizzo e il pagamento.
Costi: Per Mobike il prezzo è di 30 centesimi di euro ogni mezz’ora (ma da novembre è destinata a salire a 50 centesimi), con un deposito forfettario di 1 euro che verrà scalato dal proprio portfolio. Gratuita invece la prenotazione della bici e la sua cancellazione.
Ofo invece prevede un tariffario più articolato.
Primi trenta minuti: 20 centesimi.
Seconda mezz’ora: 30 centesimi
Tutte le successive mezzore: 50 centesimi.
Il costo massimo raggiungibile al giorno è di 5 euro, che può essere considerata una sorta di tariffa giornaliera.
Nel mondo, il bike sharing può oggi contare su quasi un milione di biciclette in cinquanta Paesi, con un totale di 600 servizi. Il mercato cresce di circa il 20% annuo, e ci si aspetta che generi ricavi per 5,8 miliardi di dollari entro il 2020. La parte del leone la fa la Cina.
Questo tipo di servizio incentiva la mobilità sostenibile e in questo senso rappresenta una opportunità interessante per le grandi aree urbane. Tuttavia ha provocato anche disagi dovuti alla sua natura intrinseca: danneggiamenti e vandalismi delle bici, loro abbandono in luoghi non idonei e non previsti, persino fuori dai confini del comune di Milano.
Le trovi ovunque: in centro, in periferia, sui marciapiedi, alle fermate dei mezzi pubblici, in stazione e nei parcheggi delle auto. Persino in cortili condominiali privati!
Quello che mi ha colpito è come spesso queste bici risaltino con i loro colori sgargianti nel grigiore dei toni cittadini e da qui l’idea di rappresentarle cosi.
Daniele Rossi
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PhotoMilano club fotografico milanese
Francesco Tadini ha costituito – vedi la sua pagina su questo sito all’indirizzo https://photomilano.org/francesco-tadini/ – nel giugno 2017, il gruppo Facebook Photo Milano, passione (e non solo) per la fotografia che raggiunge e unisce, attualmente, l’attività di più di 2600 iscritti. Il club fotografico ha sede presso un’altro progetto di Francesco Tadini: la Casa Museo Spazio Tadini in via Niccolò Jommelli 24 a Milano che – insieme all’altra fondatrice della casa museo, Melina Scalise e alla curatrice e agente fotografica (oltre che coreografa di fama) Federicapaola Capecchi – supporta l’attività del club con l’organizzazione di mostre fotografiche, workshop e serate di presentazione. Alle esposizioni collettive e personali – da giugno 2017 a oggi – hanno partecipato centinaia di fotografi milanesi e non. Il progetto di PhotoMilano è nato con l’intento di unire e rafforzare le relazioni tra fotografi professionisti – di vari settori – e le migliaia di appassionati che nella fotografia trovano non solo uno svago, ma un’occasione vitale di crescita.
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