Premio Fotografico

Graziano Perotti, Primo Premio del Giovanni Raspini Milano Mood Portrait

Graziano Perotti ha vinto il Primo Premio del concorso fotografico Giovanni Raspini Milano Mood Portrait per la sezione
Street Style & Fashion con la fotografia pubblicata in questo articolo.

Motivazioni della giuria del premio fotografico

Queste le motivazioni date dai giurati Francesco Tadini (fondatore di PhotoMilano – Club fotografico milanese), Roberto Mutti (direttore artistico del Milano Photo Festival), Michele Smargiassi (giornalista e curatore del blog Fotocrazia), Alessia Glaviano (photo editor e caporedattore Vogue Italia), Leonello Bertolucci (Fotografo, photoeditor, giornalista, docente all’Istituto Italiano di Fotografia), Federicapaola Capecchi (curatrice indipendente e coreografa) e Melina Scalise (giornalista, psicologa e presidente Casa Museo Spazio Tadini) :

Francesco Tadini

Il senso di elevazione e di enfasi data al gesto – grazie al punto di ripresa e alla diagonale che sale – al servizio di un idea del mondo in progresso. La moda indossata e incarnata dai dandy Sapeurs, grazie a questa fotografia di Graziano Perotti, diventa emblematica di una Milano multiculturale che pensa al futuro e che fonda il suo stato di grazia sulla conoscenza e sul rispetto. E a sintetizzare Milano – con uno sfondo 2018 – non c’è un palazzo della finanza, ma ancora, significativamente una grande libreria.

Roberto Mutti

Nella sua ormai lunga carriera di fotoreporter di viaggio Graziano Perotti ha affrontato i più diversi temi sempre mettendo in luce uno stile lineare che coniuga l’immediatezza del messaggio alla raffinatezza dell’approccio ai suoi soggetti. Sono elementi evidenti anche in questa caso: la ripresa dal basso, l’attenzione alla gestualità, l’inscrizione dei soggetti in una diagonale si ritrovano in un’immagine che da sola sintetizza un racconto.

Michele Smargiassi

C’è ironia in questa prospettiva della Galleria trasformata in passerella fashion dall’irruzione, voluta o casuale, di due figure di “sapeurs”. E c’è un lampo di critica – nella fotografia di Graziano Perotti – alle ansie multiculturali nel suo ribaltamento dei pregiudizi.

Alessia Glaviano

Graziano Perotti si sofferma sulle pose, gli atteggiamenti, i gesti rivelatori, gli indumenti indossati. Il suo scatto rubato ci parla dell’abbigliamento che può farsi armatura, plasmando e rafforzando la propria identità.

Federicapaola Capeccchi

Dominante una visione dal basso che accentua l’importanza di ogni minima gestualità. E il gesto è scrittura. È racconto. Una visione dal basso, quella della foto di Graziano Perotti, che marca, con ritmo in battere, la smisurata dimensione del gesto – assolutamente teatrale – del Sapeur in primo piano, e la relaziona a un mondo di tela, non di un quadro, ma di vestiti, tessuti, forme di abiti. La libertà da pose statiche e la libertà di espressione sulla naturalezza dello scatto. Una scelta fresca che sfrutta la luce per creare movimenti che enfatizzano i contrasti. Forse anche della società.

Melina Scalise

L’eleganza, per Graziano Perotti, passa per la galleria Vittorio Emanuele e non è più la signora impellicciata della “Milano bene”, della “Milano da bere”. La città propone una moda sempre più cosmopolita segnando il passo di nuove svolte culturali.

Graziano Perotti - Sapeurs a Milano-2018, vincitrice per la sezione  
Street Style & Fashion del premio fotografico Giovanni Raspini Milano Mood Portrait
Graziano Perotti – Sapeurs a Milano-2018, fotografia vincitrice per la sezione
Street Style & Fashion del premio fotografico Giovanni Raspini Milano Mood Portrait

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.