Non di solo pane, di Flavio Savio – Mestieri da (ri)scoprire – da Legnano l’odore del pane.
Sanno attendere il tempo giusto, non breve, per necessità.
È dal mattino che aspettano, da quando un braccio meccanico ha impastato, in proporzione di tre a uno, le uvette sultanine con la farina bio macinata a pietra, l’acqua, il sale, il malto.
E il lievito madre, ché solo da lì nasce qualcosa che è buono, se si sa aspettare.
Sanno attendere e, a sera inoltrata, sanno cosa fare e si muovono veloci: mani di colore diverso, come le uvette che lo animano, tagliano e porzionano e danno un primo abbozzo di forma al “pane ricco dei poveri”.

Riposerà ancora sui telai quel pane, finché l’oggi sarà quasi domani, prima di incontrare il calore del forno, il grembo che darà alla materia la sua forma finale.
Sembrano muoversi a memoria i panificatori, scivolando tra impastatrici e carrelli, evitando con cortesia anche l’intruso che pretenderebbe di scattare qualche foto negli spazi stretti del laboratorio, riscaldato dal sole di inizio agosto e dalle bocche dei forni che, senza sosta, aliteranno centinaia di gradi sino al mattino.
Quando il domani è ormai oggi, si ritrova infine il profumo del pan tramvai, debitore del nome verso il tram che nel dopoguerra collegava Monza a Milano e alle cui fermate i pendolari, oltre al biglietto, potevano comprare anche questo pane dolce che per molti era il pasto.
Poco prima dell’alba, finita la produzione, inizia la distribuzione: tre furgoni partono dal laboratorio del panificio Grazioli di Legnano, per portare in decine di ristoranti o rivendite milanesi il frutto del lavoro dell’uomo, buono come il pane, necessario come le rose.
O le rosette.
«La mia prima accademia l’ho frequentata con le donne che facevano il pane a casa mia. Era bellissimo, ogni porzione di pasta si trasforma in modo imprevedibile come seguendo una propria legge interna alla materia. Questo suo farsi da sé è stato il grande fascino del pane». [Maria Lai]
CONTEST PHOTOMILANO ESTATE 2019
Periodo di iscrizione e pubblicazione: da domenica 21 luglio a domenica 22 settembre. Periodo di votazione: da sabato 3 agosto a giovedì 26 settembre. Votazioni online a determinare finalisti tramite gruppo Facebook (vedi LINK). Votazioni finali in diMercoledì dal vivo: 2 OTTOBRE 2019.

Il numero, per le votazioni per la definizione dei finalisti del contest, di questo articolo è 03– La categoria è Mestieri da (ri)scoprire
Per informazioni, inviare mail a Francesco Tadini: francescotadini61@gmail.com o a Federicapaola Capecchi: federicapaola@gmail.com
PhotoMilano club fotografico milanese
Francesco Tadini ha costituito – vedi la sua pagina su questo sito all’indirizzo https://photomilano.org/francesco-tadini/ – nel giugno 2017, il gruppo Facebook Photo Milano, passione (e non solo) per la fotografia che raggiunge e unisce, attualmente, l’attività di più di 3000 iscritti. Il club fotografico ha sede presso un’altro progetto di Francesco Tadini: la Casa Museo Spazio Tadini in via Niccolò Jommelli 24 a Milano che – insieme all’altra fondatrice della casa museo, Melina Scalise e alla curatrice e agente fotografica (oltre che coreografa di fama) Federicapaola Capecchi – supporta l’attività del club con l’organizzazione di mostre fotografiche, workshop e serate di presentazione. Alle esposizioni collettive e personali – da giugno 2017 a oggi – hanno partecipato centinaia di fotografi milanesi e non. Il progetto di PhotoMilano è nato con l’intento di unire e rafforzare le relazioni tra fotografi professionisti – di vari settori – e le migliaia di appassionati che nella fotografia trovano non solo uno svago, ma un’occasione vitale di crescita.
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