
Viaggio sul fiume Olona – Racconti periferici, di Andrea Fuso
Viaggio sul fiume Olona – Racconti periferici, di Andrea Fuso. Il mio Giovanni me le ho portato via troppo in fretta una vena difettosa, me lo ha portato via troppo in fretta via quando ancora stavamo bene tutti e due e si lavorava. Tu il mulino lo dovevi vedere quando c’era il mio Giovanni, quando avevamo ancora le bestie e lui governava i campi, il lavoro piaceva al mio Giovanni il rumore delle macine ecco questa è una cosa che mi manca.
Senza una logica, è stata sempre la curiosità a far muovere l’uomo dalla ricerca di nuovi mondi, fino a galleggiare sul suolo lunare, ed è così che con un poco di curiosità, tempo fa , ho iniziato un piccolo Viaggio sul fiume Olona scoprendo un mondo fatto di storia secolare.
Si, un Viaggio piccolo, a poca distanza da casa ma un viaggio, con la V maiuscola.
In fondo un viaggio anche se piccolo non è fatto della distanza percorsa ma dai ricordi accumulati, dall’esperienze, dalle emozioni provate e dalle cose inutili che si lasciano percorrendo la strada per far spazio al bagaglio di vita che ci si porterà appresso.
Quindi se mi chiedete un perché logico forse farò fatica a trovarlo, in fondo odio i perché, perché i perché fanno perdere solo tempo, tempo che ho deciso di dedicare stando ad ascoltare le storie dalla viva voce di chi ancora le può raccontare.
Milano come tutte le città si è allargata conglobando di fatto e a dispetto degli ordinamenti e dei confini i comuni più vicini, in questo vasto nuovo territorio sopravvivono piccoli mondi, le attività molitorie che una volta erano il fulcro della vita
economica della zona si sono trasformate, le macine non girano più spinte dall’acqua dell’Olona.
Le famiglie che una volta gestivano i mulini vivono di allevamento e lavoro nei campi.
Lasciando alle generazioni future non i mulini, non le bestie, non la terra ma la responsabilità di essere i custodi di una storia.
Un poco di storia e geografia: fiume Olona e mulini
Se è vero che il primo Mulino costruito sull’Olona è sorto nell’anno 1049 nei secoli successivi queste strutture hanno rivestito una cruciale importanza nell’ambito agricolo sociale, concentrando in pochi chilometri di alveo fluviale, una rilevante parte del processo di lavorazione dei prodotti agricoli.
Sempre i mulini sono stati culla dello sviluppo industriale tessile che ha interessato il territorio a partire dei primi anni del XIX secolo.
I mulini censiti dal consorzio fiume Olona ( il più antico consorzio fluviale italiano costituito nei primi anni del 1600) nel 1608 erano 116 con 463 ruote idrauliche.
Nel territorio di Legnano e San Vittore Olona erano cinque, da qui prende il nome della famosa corsa internazionale di cross country “Cinque Mulini”.
Sebbene di dimensioni differenti i Mulini erano accomunati dalla struttura a pianta quadra e dall’aspetto massiccio, sorti lontano dai Borghi erano un vero e proprio nucleo rurale a se stante composto da Mulino con macina in pietra, granaio, abitazione del mugnaio, cantina, stalla e portico.
La sorgente principale dell’Olona è in località Fornaci della Riana, alla Rasa di Varese, frazione dell’omonimo capoluogo di provincia, presso il Sacro Monte di Varese,
Dopo aver attraversato San Lorenzo (frazione di Parabiago) e Nerviano, il fiume riceve a Rho i suoi due principali affluenti, il Bozzente e il Lura. A Rho ha origine anche il “deviatore dell’Olona”, completato negli anni ottanta del XX secolo, che si immette nel Canale Scolmatore di Nord Ovest. Quest’opera è sempre stata fonte di polemiche: da una parte non ha evitato tutte le esondazioni come era stato progettato e, dall’altra, porta acque inquinate verso il Ticino. Nel novembre 2002, in condizioni climatiche particolari[, hanno straripato contemporaneamente l’Olona, il Seveso, lo scolmatore e il Ticino.
Da Lucernate in poi il fiume non scorre più nell’alveo naturale, ma segue il percorso deviato dagli antichi Romani verso il Bozzente. Entrata a Pero, dopo un tratto iniziale ancora all’aperto, l’Olona inizia a scorrere sotto il manto stradale e giunge a Milano attraversando dapprima i quartieri Gallaratese, Lampugnano e QT8, dove raccoglie le acque del fiume Merlata (chiamato anche Fugone), per poi costeggiare il versante meridionale del Monte Stella. Giunto in piazza Stuparich riceve la confluenza del Pudiga (conosciuto come Mussa nel suo tratto milanese).
Merlata e Pudiga sono i collettori delle acque che provengono dall’area a nord di Milano, le cosiddette “groane”. L’Olona costeggia quindi i quartieri Lampugnano e San Siro, per poi proseguire sotto i viali della circonvallazione filoviaria.
Il percorso sotto la circonvallazione, che venne disegnato per la prima volta sul Piano Regolatore Generale di Milano del 1884 (il cosiddetto “Piano Beruto”), è stato canalizzato nei primi due decenni del XX secolo e coperto in un periodo che va dal 1950 al 1970. All’uscita da questo tratto coperto, dopo avere sottopassato il Naviglio Grande, l’Olona termina il suo corso confluendo nel Lambro Meridionale.
Fino all’entrata in funzione del sistema di depurazione delle acque del capoluogo lombardo (2005), il Lambro Meridionale era un collettore di scolo che raccoglieva gli esiti della parte occidentale della rete fognaria cittadina.
Fotografie Andrea Fuso
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