
Milano, storie periferiche di Andrea Fuso
Milano: storie periferiche – di Andrea Fuso. Il papavero in fiore attira gli obiettivi tanto quanto i saldi a fine mese. Sarà la magia del rosso, sarà il sentirsi in un altro luogo diverso dal solito grigio, si cerca la posa, si confida nell’autofocus e nell’ipersaturazione si istagrammizza il tutto, si da in pasto all’etere e al ricordo, il digitale frammento di un bucolico istante.
Aspetto e ascolto perché tutti vogliamo avere una storia da raccontare e qualcuno a cui raccontarla perchè possa in qualche modo essere custodita.
Rifletto, scatto, anche io vittima del papavero e canticchio, nella mia testa, sbagliando le parole, una vecchia canzone:
…Ninetta mia “scattare” di maggio ci vuole tanto, troppo coraggio…
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Papaveri – Un poco di storia
Esistono 48 specie catalogate di papaveri
La specie più nota è il papavero comune Papaver rhoeas (papavero comune o rosolaccio) specie messicola la cui fioritura è visibile nei campi della fascia temperata all’incirca da maggio.
Si narra che un giorno, nel mese di giugno Proserpina, la bellissima figlia di Giove e della dea della Terra, mentre coglieva fiori in un prato fu rapita da Plutone, dio degli inferi, che volle farla sua sposa.
Quando la madre Demetra venne a sapere che la figlia avrebbe trascorso il resto dell’esistenza nel mondo sotterraneo si disperò e corse a chiedere aiuto a Giove che però non fece nulla, cercando addirittura di incoraggiare l’unione della figlia che sarebbe diventata regina.
Demetra in preda al dolore decise di non occuparsi più per la Terra. A quel punto Giove, preoccupato della morte delle creature, convinse Plutone a lasciar tornare Proserpina per almeno sei mesi ogni anno.
Così fu e leggenda vuole che quando la regina ritorna sulla terra sbocciano i papaveri che con il loro colore rosso, ricordano alla dea la passione dello sposo che l’aspetta negli inferi.
Andrea Fuso
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