Alberto Scibona, CityLife, - secondo premio per la sezione Urban Design & People del concorso fotografico Giovanni Raspini Milano Mood PortraitMilano

Alberto Scibona, Terzo Premio del Giovanni Raspini Milano Mood Portrait

Alberto Scibona è vincitore del Terzo Premio del concorso fotografico Giovanni Raspini Milano Mood Portrait per la sezione Urban Design & People con la fotografia pubblicata in questo articolo.

Motivazioni della giuria del premio fotografico

Queste le motivazioni date dai giurati Francesco Tadini (fondatore di PhotoMilano – Club fotografico milanese), Roberto Mutti (direttore artistico del Milano Photo Festival), Michele Smargiassi (giornalista e curatore del blog Fotocrazia), Alessia Glaviano (photo editor e caporedattore Vogue Italia), Leonello Bertolucci (Fotografo, photoeditor, giornalista, docente all’Istituto Italiano di Fotografia), Federicapaola Capecchi (curatrice indipendente e coreografa) e Melina Scalise (giornalista, psicologa e presidente Casa Museo Spazio Tadini) :

Francesco Tadini

Panta rei. La città si trasforma e tutto cambia a una velocità superiore alla nostra stessa capacità di comprenderne la direzione. Le case dell’uomo assumono forme architetturali post-razionalistiche a metà tra vascelli spaziali e organismi biologici mutuati dalla Natura – e attinenti ai nuovi modi di sentirci in relazione con essa. Ma nella civiltà delle Nuove Tecnologie – della frenesia digitale – una cosa semplice ci ricorda che siamo – pur sempre – i più imprecisi, divertenti, imprevedibili, sentimentali, cuccioli del Creato: come un bambino che gioca e corre verso la vita grazie a qualche rotella inchiodata a una tavola. Alberto Scibona ha saputo, con questa fotografia, ricordarci che tra il piccolo Davide e il gigantesco Golia non c’è e non ci sarà mai altro vincitore.

Roberto Mutti

E’ la maestosità delle architetture a dominare la scena: Alberto Scibona non la costruisce ad arte, preferisce che questa appaia nella sua immediatezza così da poterla fermare senza però farle perdere quel dinamismo che la presenza della figura umana ribadisce.

Michele Smargiassi

Tra la città disegnata e l’irruenza di un corpo, non per niente di bambino, c’è conflitto. La scelta di una composizione dinamica, non ortogonale, non risolta di questa immagine ci domanda quale sarà l’esito di questo conflitto.

Alessia Glaviano

Le linee geometriche, essenziali ed eleganti, di un’architettura urbana si rispecchiano nei movimenti leggiadri di un bambino alle prese col suo monopattino: Alberto Scibona crea un dialogo interessante tra uomo e città.

Federicapaola Capeccchi

Una città che si disegna sempre più di alti e immensi palazzi, spazi vuoti, rumorosi di bianchi e grigi di scarsa tenerezza. Un bambino sul suo monopattino. Alberto Scibona riesce a far sì che architettura e bambino danzino nella relazione, forse non più incombente, tra l’uno e l’altro. E allora … “La danza si fa ‘scrittura’. Diventa capace di una vera e propria ‘incisione’ a livello plastico. Siamo in presenza di uno spazio che, modellando ed essendo a sua volta modellato, acquista una concretezza e densità tale da non potersi più configurare come uno “spazio vuoto” (Lo Spazio Vuoto, Peter Brook,1968).

Melina Scalise

I nuovi edifici della città si ergono, con le loro forme sinuose, come enormi animali pronti ad accoglierci nei loro ventri. La nuova generazione urbana – in questa fotografia di Alberto Scibona – corre con un monopattino accanto ad uno di questi edifici dimensionando la sua maestosità e sottolineando la nuova fruibilità della città.

Alberto Scibona, CityLife,  - Terzo Premio per la sezione Urban Design & People del concorso fotografico Giovanni Raspini Milano Mood Portrait
Alberto Scibona, CityLife, – Terzo Premio per la sezione Urban Design & People del concorso fotografico Giovanni Raspini Milano Mood Portrait

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