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Elena Santoro. In alternativa immagino.

Ho sempre immaginato la fotografia come ad un ponte, un ponte che ti riporta all’origine, che permette di ricongiungersi, di avvicinarsi, di raggiungere mentalmente il soggetto per poi bloccarlo a sé e lasciarlo emergere con tutta la sua complessità.

Ritengo che la fotografia sia prima di tutto un atto mentale, un atto inconscio, sarà questo che mi spinge prima di scattare ad immaginare, a costruire mentalmente la fotografia una volta individuato il soggetto da esplorare, spogliare e ridurre ai minimi termini, solo allora provo a scattare. In alternativa immagino.

Mi piace pensare che la mia fotografia sia costituita da immagini fatte di poco, di immagini alle quali basta poco per esserci. Una fotografia che non ha interesse a presentare quello che c’è, ma ciò che si colloca oltre l’apparenza che s’impone agli occhi. Cerco di varcare il confine di un reale consumato, di superare un primo contenuto. Di privilegiare, in definitiva, un secondo sguardo.

.es.

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