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Cronaca dalla periferia, di Franco De Luca

Bovisa Milano, Cronaca dalla periferia :  Il quartiere prende nome da una cascina d’antica data, Cascina Bovisa attorno a cui si si venne a formare una borgata agricola che venne poi inglobata a Milano nel 18973. A sua volta il nome Bovisa deriva probabilmente da Bovi ( Buoi ). Nata come zona industriale periferica di Milano nella seconda metà del XX secolo subisce un declino dovuto allo smantellamento delle industrie che risiedevano nella zona, con conseguente degrado interrotta negli ultimi anni dal proliferare di cantieri a scopo residenziale e di recupero di alcune strutture industriali dismesse. Inoltre in via Imbriani c’è un’ alta percentuale di palazzi storici. Una delle attività più importanti di questa zona ex industriale è oggi quella connessa alla presenza di una delle sedi distaccate del Politecnico di Milano la zona è divisa in campus universitari, quella nord per la facoltà di design e la facoltà di architettura ( ricavata da una ex industria ) e quello a sud per ingegneria. Attualmente nel campus Bovisa ingegneria è presente la sola IV facoltà. Nel 2006 è nata la TBVS ( Triennale Bovisa ) di arte moderna (designe, pittura,scultura). La grande centrale di produzione e stoccaggio del gas di città, ormai dismessa e in demolizione, ha conservato le strutture dei suoi gasometri come esmpio di Archeologia industriale. Da qualche anno nel quartiere si sono inoltre insediati gli studi televisivi e gli uffici dell’emittente locale Telelombardia, per i collegamenti si avvale della stazione Villa Pizzone e Lancetti ( passante ferroviario ), la stazione Bovisa Politecnico ( Ferrovie Nord Milano ). Di fronte al piazzale della stazione Bovisa Politecnico è presente un’ area industriale dismessa con terreno inquinato dalla diossina dove è urgente una buona e sana bonifica.

Franco De Luca

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