Milano Bovisa e Affori - di Luisa GrassiMilano

Milano Bovisa e Affori – di Luisa Grassi

Milano Bovisa e Affori – di Luisa Grassi. In bicicletta in Bovisa, in una torrida domenica di luglio attraversando queste zone periferiche deserte nel weekend mi sono soffermata ad osservare i palazzi, piuttosto recenti tranne l’edificio della Cristallerie Fratelli Livellara in origine era l’Oleificio Balestrini, costruito nel 1935, viene attribuito ad Antonio Sant’Elia, noto interprete futurista, nonostante numerose ricerche non si conosce il vero architetto, l’edificio è in avanzato stato di degrado, l’antenna gps sul tetto è vistosa e decisamente estranea allo stile dell’ edificio.

Milano Bovisa e Affori - di Luisa Grassi

Milano Bovisa e Affori – di Luisa Grassi

Sempre in zona Bovisa troviamo la sede del politecnico, fondato nel 1863. Le facoltà presenti sono architettura,disegno industriale ed ingegneria. Qui si trova da alcuni anni la nuova sede dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri: è una fondazione privata senza scopo di lucro nata a Milano nel 1961 per volontà di Mario Negri (1891-1960)
L’Istituto di ricerche Farmacologiche Mario Negri nasce a Milano nel 1963 con un gruppo di 22 persone e oggi ha tre sedi: Milano, Bergamo e Ranica sempre in provincia di Bergamo e vi lavorano circa 750 persone.
L’istituto si occupa di ricerca biomedica, il suo attuale direttore Silvio Garattini ha dato un forte contributo alle ricerche ottenendo numerosi riconoscimenti e pubblicazioni su riviste internazionali.

Dietro la sede del politecnico c’è il parco della Goccia è così chiamato per la forma ovale delineata dalle due linee ferroviarie che lo circondano nascondendolo alla vista dei passanti, è abbandonato dal 1994, anno in cui viene chiusa la centrale elettrica al suo interno.

Lascio la zona universitaria attraverso vie con alcuni vecchi edifici arrivo al cavalcavia dove alle mie spalle sorgono 3 palazzi ad uso abitativo.
Proseguo il mio giro ed arrivo al nuovo complesso direzionale Affori Centre, costituito da tre corpi di 5 piani uniti tra di loro, edificio moderno eco-sostenibile. Questo complesso ultra moderno adibito a uffici, molti dei quali mai occupati.

Continuo la mia pedalata ed arrivo in piazzale Lugano dove sorge l’ex palazzo delle poste abbandonato da 18 anni, il grande edificio è ormai uno scheletro di otto piani che spesso diventa luogo di rifugio per i senza tetto. Fino al 2000 era la sede delle Poste e il centro di smistamento di pacchi e buste. 46 mila metri quadrati completamente vuoti, tutto il possibile è stato rubato. Le ultime notizie affermano il palazzo sarà demolito,al suo posto sorgerà un supermercato Esselunga collegato da un sottopasso.

Che dire visto che i supermercati, discount, e centri commerciali sono rari, continuano ad imporli ai milanesi, che sicuramente preferirebbero avere altri servizi, vedi nidi, scuole materne, centri per anziani, zone verdi.
Nota tecnica: ho caricato la saturazione delle foto per dare una sorta di riscatto alla periferia di Milano troppo spesso dimenticata dalle amministrazioni e dai media, che se ne occupano solo quando succedono fatti di cronaca nera.

Luisa Grassi

PhotoMilano., club fotografico milanese

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